Viminale, Anci e Alleanza Cooperative Sociali firmano Carta per la Buona Accoglienza

Sarà la sfida dei prossimi anni. Accogliere e integrare persone in fuga dalla miseria o dalla guerra è un impegno a cui nessun Paese può sottrarsi. Anche per questo occorre mettere a punto un modello di accoglienza e integrazione d’avanguardia. L’Italia ne ha già uno, lo SPRAR (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati), gestito dai Comuni in sinergia con il Terzo settore. Per superare la fase emergenziale dell’accoglienza e arrivare a strutturare un sistema stabile ed efficace, la strada è quella di superare l’attuale sistema e ‘convergere’ proprio sullo SPRAR, adottandone i principi, la trasparenza amministrativa e le modalità di accoglienza.
Lo sostengono, insieme, Ministero dell’Interno, Anci e Alleanza delle cooperative sociali, che per accompagnare questo percorso hanno firmato oggi al Viminale la ‘Carta per la buona accoglienza’, impegnandosi congiuntamente ad allargare la rete dello SPRAR.
Alla base della Carta, un patto di diritti doveri tra migrante e il nostro Paese e la ferma volontà di instaurare un circuito virtuoso tra diritti da tutelare e utilità sociali da condividere. A questo fine, l’attuale sistema duale di accoglienza dovrà convergere sul modello unico incarnato dallo Sistema gestito dai Comuni, alle cui Linee guida e al cui Manuale operativo farà riferimento il nuovo modello di accoglienza nazionale, a partire dalla trasparenza amministrativa già adottata dallo stesso SPRAR sulla base delle linee guida emanate dall’Anac e del nuovo codice degli appalti.
L’obiettivo primario su cui si impegnano i firmatari della Carta è quello di passare gradualmente dall’accoglienza in centri collettivi a percorsi di accoglienza in abitazione, con standard di qualità che garantiscano servizi adeguati, dalle caratteristiche delle stesse abitazioni alla presenza di personale socio educativo qualificato in ogni fase dell’accoglienza. L’adeguamento alle politiche dello SPRAR si concretizzerà anche nella previsione di percorsi di mediazione culturale, corsi di italiano, tutela legale, garanzia di pasti, vestiario, igiene personale, formazione professionale e azioni costanti di coinvolgimento dei territori che accolgono i migranti, con un lavoro congiunto di Comuni e Prefetture.


Alleanza Cooperative Italiane

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