«Pensare a un logo distintivo europeo della cooperazione è una proposta da portare avanti con forza congiuntamente con tutte le organizzazioni cooperative dell’Ue. Servono infatti prima di tutto delle politiche per premiare il sistema cooperativo, che è l’unico modello di impresa che ha dimostrato di poter reggere le crisi meglio degli altri e anche quello più diffuso nell’agroalimentare Ue. Nonostante ciò, la politica europea non ha mai dato troppa attenzione a questo sistema». Così il presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nel corso dell’incontro Copa-Cogeca, #DynamicAgri, dedicato a “Opportunità per l’agricoltura europea: crescita verde e mercati dinamici”, che si è svolto oggi ad Atene.
«Nelle varie riforme della Pac che si sono succedute – ha proseguito Mercuri – si è molto parlato di aggregare l’offerta, ma non si è mai fatto un vero passo in avanti, eccezion fatta per l’Ocm ortofrutta. Occorre quindi rinnovare fortemente la Pac dopo il 2020, favorendo più politiche per gli investimenti e meno aiuti diretti e, allo stesso tempo, introducendo nuovi strumenti per la gestione del rischio, come i fondi mutualistici o le assicurazioni. Abbiamo inoltre rilevato – ha aggiunto il presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari – che dove le cooperative sviluppano i propri marchi si crea maggiore stabilità dei redditi, per questo è necessario che le politiche europee prendano in considerazione questo tipo di operazione, utile anche in chiave export. Sul fronte dei mercati esteri – ha concluso Mercuri – serve infine rafforzare la politica Ue dal punto di vista degli accordi di libero scambio e delle relazioni bilaterali tra paesi. In quest’ottica, le missioni che il commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, sta compiendo in giro per il mondo sono molto importanti perché consentono di trattare le maggiori problematiche dell’export ai massimi livelli diplomatici e tecnici».