Un’unica centrale di rappresentanza del mondo cooperativo. È l’impegno assunto oggi da Agci, Confcooperative
e Legacoop che tre anni fa hanno dato vita al coordinamento stabile Alleanza delle Cooperative
Italiane.
Lo strumento operativo che dovrà definire regole e condizioni per l’unificazione, è l’associazione che prende vita oggi ‘Verso la centrale cooperativa unica Alleanza delle Cooperative
italiane’. Giuliano Poletti, ne è il presidente, copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri di Agci.
La nuova associazione assumerà anche le funzioni finora esercitate dal coordinamento. Le tre centrali hanno confermato l’impegno a completare entro il prossimo 30 giugno i coordinamenti regionali.
Giuliano Poletti, presidente di Legacoop guiderà questo processo in collaborazione con Maurizio Gardini di Confcooperative
e Rosario Altieri di Agci.
La nuova associazione assumerà anche le funzioni finora esercitate dal coordinamento. Le tre centrali hanno confermato l’impegno a completare entro il prossimo 30 giugno i coordinamenti regionali. Tra le prime attività dell’associazione da realizzare in vista dell’obiettivo di unificazione, verrà fatta un’analisi su statuti, modelli di governance e organizzativi ma anche su situazioni economiche e patrimoniali, questo perchè la Centrale unica avrà un’autonomia finanziaria.
Compito della nuova associazione è assumere anche le funzioni esercitate dal coordinamento dell’Alleanza delle cooperative
, dall’azione di rappresentanza nei confronti delle istituzioni politiche e del sindacato, all’ elaborazione di proposte, alla valorizzazione delle coop in campi economici e sociali. Soddisfatti i presidenti, pronti a lavorare sul processo di integrazione a 360 gradi.
«Costruire a tutti gli effetti un’unica Centrale – afferma Giuliano Poletti di Legacoop – farà vincere in Italia l’economia sociale e solidale che oggi non è riuscita ancora a trovare un’adeguata rappresentanza; ma i presupposti ci sono tutti: in tre anni di lavoro comune abbiamo avuto sempre una posizione unica».
«L’obiettivo per il prossimo futuro, ha detto Rosario Altieri di Agci è continuare a costruire questa unità di intenti e progettare una nuova associazione che non sia la somma delle tre».
Maurizio Gardini riconosce che il percorso intrapreso è difficile ma le organizzazioni sono determinate a portarlo avanti. «È l’unico esempio concreto di riorganizzazione della rappresentanza oggi in Italia – conclude Gardini – questo Paese ha bisogno di cose nuove, non ne vedo molte, quindi con orgoglio diciamo che questo è uno dei casi più eclatanti».