Costruire un piano straordinario di sviluppo orientato all’ospitalità e al turismo. È il progetto che l’Alleanza delle Cooperative Italiane porterà a “Fa la cosa giusta”, dal 10 al 12 marzo a Milano, per rilanciare l’economia delle comunità colpite dal terremoto. Un progetto per trasformare eccellenze italiane come turismo, cultura e agroalimentare in volani di sviluppo per il territorio, valorizzando anche uno strumento come le cooperative di comunità, fondato su principi di sostenibilità, responsabilità e innovazione.
L’Alleanza parteciperà alla manifestazione milanese con uno stand nella sezione Terre Resistenti, al padiglione 3 – all’interno del quale si alterneranno le cooperative Briganti di Cerreto, L’innesto, Ture Nirvane, Brigì, Valle dei Cavalieri, Melpignano, Florence Planet e CoopUP Firenze – e con una serie di eventi e partecipazioni. Tra queste ultime venerdì 10 il presidente di Alleanza Lombardia Luca Bernareggi prenderà parte a “Ricostruire una comunità dopo ferite profonde, come un terremoto” dalle 10 alle 17 nella Piazzetta attigua allo stand.
Nel corso della tre giorni si alterneranno momenti di presentazione di esperienze locali da Palermo alla Valcamonica, di progetti sperimentali come “Vie e cammini: walk in progress” venerdì alle 15.30 e, sempre venerdì, ma alle 10 “Keep Clean and Run- Pulisci e corri”, ‘maratona’ di 350 chilometri che partirà sabato 1 aprile dal Parco del Vesuvio e si concluderà venerdì 7 aprile nel Parco dell’Etna. Sabato alle 12 con “Cooperative di Comunità e filiera turistica cooperativa” saranno presentati gli studi di fattibilità in materia di cooperative di comunità e di filiera turistica cooperativa.
La cooperazione può essere una risposta efficace per la riqualificazione sia delle aree montane sia delle periferie urbane. Così sempre sabato, ma alle 15, sarà presentata dalla cooperativa L’Innesto la piattaforma AtC56W che si propone di mettere a disposizione, in un unico “negozio on line”, prodotti e servizi per le cosiddette aree fragili. Domenica alle 12 sarà la volta invece del progetto “Acquaponica per la riqualificazione delle periferie metropolitane”, per sviluppare sistemi di coltivazione di pesci e ortaggi con un consumo di acqua ridotto e ridare vita alle aree urbane più disagiate.