«Incontrando il Capo dello Stato viviamo il nostro legame con i principi della Costituzione attraverso l’art.45 che da un lato rappresenta l’impegno della Repubblica verso la cooperazione, dall’altro quello dei cooperatori verso la Repubblica». Lo dice Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane, ringraziando il Presidente della Repubblica a nome anche dei copresidenti Rosario Altieri e Mauro Lusetti, al termine dell’incontro con una delegazione dell’Alleanza Cooperative Italiane composta, tra gli altri, dai responsabili Donne e Giovani dell’associazione.
«Dopo quasi un decennio di crisi le cooperative italiane hanno lasciato immutato il loro apporto al PIL. Hanno incrementato l’occupazione (oggi un 1.345.000, quasi il 10% della occupazione privata). Il pensiero e l’impegno – aggiunge Gardini – vanno in modo particolare a chi vive il dramma del lavoro perduto o mai trovato, l’Istat fotografa il 40,1% di disoccupazione giovanile. Così come il tema della povertà che vede 4,5 milioni di italiani vivere in una condizione di povertà assoluta. Vogliamo contribuire a evitare che pezzi del Paese si rassegnino all’idea di un futuro senza prospettive».
«Siamo al lavoro – si legge nella nota dell’Alleanza Cooperative Italiane – per elevare i livelli di legalità nell’economia. Dialoghiamo con ANAC, perché la riforma degli appalti sia occasione di competitività. Abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per il contrasto alle false cooperative, il cui iter procede al Senato».
Riguardo al ruolo della rappresentanza «I corpi intermedi – sottolinea Gardini – sono necessari per favorire la coesione sociale e mobilitare le energie imprenditoriali, civili e morali della società italiana. Vogliamo invertire la tendenza negativa della frammentazione. Con l’Alleanza delle Cooperative Italiane ci rivolgiamo al Governo e al Parlamento con proposte comuni e con un’unica voce. Puntiamo al traguardo dell’unità. Ci prenderemo il tempo necessario per fare non un assemblaggio, ma una costruzione nuova».
«Vogliamo dare impulso alla semplificazione e a prassi più moderne dell’associazionismo imprenditoriale e sindacale. Sollecitare le riforme ancora necessarie, portare l’Italia in prima fila nelle sfide del nostro tempo, perché anche le associazioni – conclude Gardini – devono legittimarsi facendo e non solo chiedendo, innovando in se stesse e non solo invocando l’ammodernamento degli altri».