“Le cooperative per la propria gerarchia di valori sono avanti in tema di conciliazione e sarebbe opportuno riconoscere e premiare questa maggiore sensibilità”. Così Dora Iacobelli, presidente della commissione Donne e parità dell’Alleanza Cooperative Italiane, intervenendo al convegno internazionale a chiusura del progetto europeo E.L.E.N.A – “Experimenting flexible Labour tools for Enterprises by eNgaging men And women” coordinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e cofinanziato dalla Commissione Europea.
“L’Alleanza delle Cooperative italiane e le cooperative associate – ha detto Iacobelli – hanno attenzione al tema della conciliazione e della valorizzazione del lavoro delle donne che rappresentano la percentuale maggioritaria del capitale umano presente nel mondo cooperativo”.
Le cooperative adottano da tempo buone pratiche di conciliazione, anche per facilitare la condivisione dei carichi di cura, come dimostra il riconoscimento di congedi ai padri, spesso molto al di sopra del periodo previsto dalla normativa vigente.
“Complessivamente, sia per le misure che riguardano una diversa organizzazione del lavoro che per il supporto ai lavori di cura, siamo molto al di là di quanto mediamente previsto nella contrattazione collettiva nazionale e in quella di secondo livello, soprattutto nelle aree di più forte concentrazione e di maggiore consolidamento delle cooperative”.
“Alle cooperative dovrebbe essere riconosciuto questo impegno profuso da tempo a favore dei propri soci e lavoratori, fin qui spesso poco noto – ha concluso la residente Iacobelli – Alla cooperazione spetta il compito di comunicare più puntualmente quanto si fa per migliorare il benessere lavorativo di donne e uomini e al pubblico premiare questo impegno”.
Con riferimento alle agevolazioni per i datori di lavoro che sottoscrivono contratti aziendali che prevedono strumenti per la conciliazione, Iacobelli ha avanzato la richiesta che l’ambito delle agevolazioni venga esteso alla contrattazione territoriale, a cui più facilmente possono accedere le cooperative, in particolare quelle di più piccola dimensione e in aree del paese in cui ancora il tessuto cooperativo non è sufficientemente strutturato.