«Non esiste salvezza per nessuno al di fuori della vittoria di tutta l’Europa sulla crisi.
Sappiamo bene che le sfide che attendono l’Unione Europea sono tante, ma principalmente riconducibili ad un unico aspetto: l’equilibrio tra potere politico democratico e potere economico». Così la delegazione dell’Alleanza Cooperative Italiane guidata dal presidente Mauro Lusetti e dai co-presidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri apre l’incontro con la rappresentanza dei parlamentari italiani a Bruxelles.
«Le scelte recentemente adottate dalla BCE – sottolineano i presidenti – costituiscono in questo senso un primo passo importante, ma occorre fare di più e in modo più organico. I risultati delle elezioni in Grecia ricordano con forza a ognuno di noi che la mancanza di una risposta al tema della crescita, il perdurare di politiche di rigore senza sviluppo, non resteranno senza conseguenze. Occorre rafforzare e rendere più efficace l’azione dell’Europa».
LA POLICY DELL’UNIONE EUROPEA
«Le politiche economiche meritano di essere attentamente rivisitate. Pur non perdendo di vista il contenimento del deficit fissato al 3%, occorre consentire margini di flessibilità, in attesa che le riforme strutturali in via di realizzazione comincino a far avvertire i loro positivi effetti. Questo permetterebbe, anche, un allentamento della pressione fiscale, divenuta ormai insostenibile. La leva tributaria è stata a lungo utilizzata per impedire lo sforamento del deficit.
«Bisogna continuare a difendere il pluralismo delle forme di impresa e il rispetto dell’originalità delle stesse: in particolare, occorre tutelare la distintività cooperativa quale elemento in grado di sviluppare la forma più avanzata di democrazia economica e di svolgere una rilevante funzione sociale. Per la vasta gamma di attività che le cooperative svolgono, per il loro ruolo economico e sociale in tutti gli Stati membri sarebbe inoltre importante un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti della cooperazione in tutti i processi decisionali delle istituzioni europee, per stimolare la comprensione reciproca e promuovere le buone prassi».
IL MOVIMENTO COOPERATIVO
«Il movimento cooperativo in Europa rappresenta 160mila imprese, occupa 5,4 milioni di persone e conta 123 milioni di soci. Le cooperative sono attive in tutti i settori, dall’agroalimentare (dove apportano il 50% del valore aggiunto dei 360 miliardi di fatturato complessivo), al consumo (che riunisce 30 milioni di soci consumatori), dal credito (le banche cooperative europee hanno asset complessivi pari a quasi 7.5 miliardi di euro e quote di mercato superiori al 20%) al sociale (oltre 1.5 milioni di lavoratori) e dalla manifattura ai servizi. In Italia l’Alleanza delle Cooperative con le sue 43.000 imprese rappresenta oltre il 90% del settore con 1,2 milioni di persone occupate, oltre 12.000.000 di soci e un fatturato aggregato di 150 miliardi di euro. Le cooperative rappresentano l’8% del PIL».
LE PROPOSTE DELL’ALLEANZA
«In particolare si chiede alla Istituzioni Comunitarie di non ostacolare le normative nazionali in materia societaria e fiscale, come ad esempio quelle che si applicano alle cooperative».
«È necessario dare priorità ad una politica in grado di garantire innanzitutto il lavoro ai giovani e alle donne attraverso una serie di misure che incentivino fiscalmente chi li assuma. Inoltre, occorre che anche dall’Europa vengano previsti incentivi all’autoimprenditorialità cooperativa nel quadro di politiche di incentivazione economica in favore di quanti intraprendano attività autonome e maturino capacità proprie di progettazione e di sviluppo. Si chiede, inoltre, di rafforzare le misure di sostegno all’internazionalizzazione in un quadro giuridico più favorevole all’export negli accordi commerciali».
«L’Alleanza delle Cooperative italiane ha accolto con favore l’approvazione da parte del Parlamento europeo, lo scorso mese di dicembre, del progetto pilota(proposto dall’On. Patrizia Toia) per la creazione di uno stanziamento di bilancio del Parlamento europeo dedicato al finanziamento di progetti cooperativi di workers buyout. Si tratta di un riconoscimento concreto del ruolo strategico svolto dalle cooperative nell’UE in termini economici, sociali, occupazionali. Auspichiamo che tale progetto pilota si consolidi attraverso l’istituzione di una linea di bilancio permanente e dotata di risorse più adeguate».