Cooperfidi Italia, positivo il giudizio di Banca Italia su solidità patrimoniale. Rilevate attività di due confidi dedicati a cooperative sociali e imprese agricole

Si è tenuta a Bologna l’ultima riunione del 2015 del Consiglio di Amministrazione di Cooperfidi Italia: si chiude così il sesto anno di vita dell’organismo nazionale di garanzia fidi dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

«Quello che si avvia a conclusione è un anno importante per la società scandito da eventi che ne segneranno il futuro. Oltre al rinnovo degli organi sociali, la società ha subito da maggio a luglio la visita ispettiva dell’Autorità di Vigilanza e negli ultimi due mesi ha approvato il nuovo Piano Triennale necessario per la presentazione della domanda di iscrizione al nuovo Albo Unico degli Intermediari Finanziari previsto dalle nuove normative e messo in campo importanti operazioni straordinarie finalizzate al suo rafforzamento e sviluppo». Così il presidente  di Cooperfidi Italia Mauro Frangi, traccia un sintetico bilancio del 2015.

L’ispezione ordinaria compiuta da Banca d’Italia si è chiusa con il giudizio “parzialmente favorevole” confermando l’adeguatezza patrimoniale della Società e la sua piena conformità alla normativa di vigilanza.

«Le parole – spiega Frangi – non devono trarre in inganno. ‘Parzialmente favorevole’ è il miglior giudizio che la Banca d’Italia ha sin qui attribuito nelle ispezioni ai Confidi vigilati italiani. Solo pochi operatori lo hanno raggiunto.  L’ispezione ha confermato l’adeguato livello di patrimonializzazione di Cooperfidi, la piena conformità dei presidi posti a garanzia dei rischi di credito e l’adeguatezza della struttura operativa ai dettami normativi. Non erano risultati scontati, soprattutto considerando il rigore con cui le ispezioni di Banca d’Italia hanno sanzionato molti Confidi Vigilati italiani, segnandone in molti casi la sospensione dell’attività o la cancellazione dall’Albo»

Successivamente all’ispezione, Cooperfidi Italia ha approvato un ambizioso Piano Triennale finalizzato all’iscrizione al nuovo Albo Unico degli Intermediari Finanziari per il quale Cooperfidi ha presentato domanda lo scorso novembre.

In coerenza con quanto previsto dal Piano, Cooperfidi ha perfezionato nel mese di dicembre l’incorporazione di “Agriconfidi” – il confidi nazionale promosso dalla Confederazione Italiana Agricoltori – a seguito di un progetto di scissione di tale società deliberato dalle assemblee dei soci e le condizioni per procedere nei primi giorni del 2016 all’acquisizione del ramo di azienda relativo alle garanzie di “Solidarfidi”, un confidi specializzato nell’erogazione di garanzie alle cooperative sociali.

«Imprese agricole e imprese sociali – conclude Mauro Frangi – sono questi i due orizzonti principali a cui guarda Cooperfidi Italia. I buoni livelli di capitalizzazione ci consentono di crescere in modo significativo mettendo in campo prodotti specifici a supporto dei bisogni delle cooperative italiane, in particolare in questi due ambiti che saranno ancor più strategici nel futuro. Le politiche pubbliche e, in particolare, il sostegno al Fondo Centrale di Garanzia hanno penalizzato fortemente il sistema della garanzia mutualistica. Anche Cooperfidi Italia ha subito questo processo nel 2015, ma, diversamente da altri operatori del settore, si presenta al nuovo anno con condizioni patrimoniali ed organizzative capaci di garantire la sua crescita nella penetrazione commerciale verso le cooperative aderenti all’Alleanza delle Cooperative, la sua capacità di risposta ai bisogni specifici delle imprese, i volumi intermediati».


Alleanza Cooperative Italiane

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