Cooperfidi, nel 2016 crescono del 50% i crediti garantiti

Con una crescita del 50% dei volumi garantiti nel 2016 Cooperfidi si conferma come uno degli strumenti finanziari più dinamici della cooperazione. Il confidi nazionale della cooperazione italiana lo scorso anno ha deliberato 489 nuove operazioni, rilasciando garanzie alle imprese cooperative associate per complessivi 42,9 milioni di euro e assistendo l’erogazione di finanziamenti bancari per complessivi 89,9 milioni di euro.

Si tratta di dati che testimoniano un incremento dei volumi garantiti del 50%, rispetto all’anno precedente, in assoluta controtendenza rispetto a quanto registrato dai confidi italiani la cui attività, anche nel 2016, è stata condizionata negativamente dalla contrazione del credito bancario alle PMI e dalla concorrenza della garanzia pubblica del Fondo Centrale.

«Lo sviluppo dell’attività – sottolinea il presidente Mauro Frangi – è stato accompagnato da una oculata gestione dei nuovi rischi assunti, mediante l’utilizzo delle controgaranzie del Fondo Centrale di Garanzia (+58% rispetto al 2015) e del fondo di garanzia per le cooperative e le associazioni no profit del mezzogiorno, costituito con risorse della Fondazione con il sud e dei Fondi mutualistici della cooperazione. Questo fondo ci ha permesso di consolidare la nostra attività nel settore sociale dove Cooperfidi è da alcuni anni uno dei principali confidi di riferimento: il 44,2% delle garanzie rilasciate nel 2016 sono infatti state rilasciate a cooperative e imprese sociali e alle associazioni no profit. Molto positiva anche l’attività di rilascio di fideiussioni dirette, pari a oltre 7,5 milioni di euro, che ha permesso alle cooperative e associazioni di ottenere le garanzie necessarie per poter partecipare a gare pubbliche o per ottenere la liquidazione anticipata di contributi dalla pubblica amministrazione».

«L’attività di Cooperfidi Italia – aggiunge il vicepresidente Aldo Soldi – si è mossa in controtendenza rispetto ai risultati conseguiti dagli altri strumenti finanziari della cooperazione che, viceversa, hanno registrato nel 2016 una ulteriore flessione rispetto ai risultati conseguiti nei precedenti esercizi. Cooperfidi ha quindi rappresentato una risposta importante ai bisogni delle cooperative italiane e un sostegno utile alla loro crescita».

«Meno positiva, almeno sinora, l’attività nel settore agricolo – sottolinea Frangi –, a causa dei ritardi nel perfezionamento dei Psr di numerose regioni e dei ritardi nell’avvio della collaborazione con la Confederazione Italiana degli Agricoltori, con la quale nel 2016 è stato perfezionato un accordo di collaborazione commerciale e acquisito il confidi da loro promosso».

«Per il 2017 Cooperfidi Italia dovrà consolidare i risultati conseguiti nel 2016 – prosegue il presidente – ed espandere l’attività soprattutto nel settore primario (agricoltura e pesca), anche grazie al perfezionamento recente della fusione per incorporazione di Fidipesca Italia. Siamo infatti diventati il confidi di riferimento del settore ittico i cui investimenti nel 2017 potranno beneficiare dei contributi comunitari del Feamp».

Gli sviluppi dell’attività per il 2017 – oggetto della pianificazione operativa che vedrà impegnata la struttura tecnica e il Consiglio di Amministrazione che sarà licenziata in occasione della seduta del CdA prevista per il prossimo 31 gennaio – potranno contare sull’adeguato livello di patrimonializzazione raggiunto dalla Società che, alla data del 30/9/2016, poteva contare su un “Total Capital Ratio” cresciuto sino al 29% e su un patrimonio libero di oltre 18 milioni di euro.


Alleanza Cooperative Italiane

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