“Apprendiamo con favore l’istituzione del fondo di 100 milioni per le imprese della ristorazione collettiva inserito dalla Commissione Bilancio della Camera all’interno del Decreto Sostegni Bis e con l’accordo unanime delle forze politiche. Dall’inizio della pandemia ci siamo battuti per avere il giusto riconoscimento per un settore, che più di altri, ha subito i danni derivanti dalle chiusure emergenziali, dovendo far fronte a una crisi senza precedenti”. Il commento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) e Angem, a seguito dell’approvazione avvenuta in data odierna dell’emendamento relativo ai contributi a sostegno delle imprese del settore.
La chiusura delle scuole per alcuni mesi e il ricorso massiccio allo smart working, che ha determinato la chiusura delle mense aziendali, hanno provocato uno shock economico-finanziario per le imprese del settore, che hanno chiuso i bilanci 2020 con perdite tra il 30% e il 40%. Imprese che occupano circa 100mila persone, l’85% donne, e che non hanno avuto alcun riconoscimento nei precedenti provvedimenti di sostegno emanati a causa della soglia di 5 milioni di fatturato per l’accesso agli aiuti, soglia che però non ha tenuto conto della caratteristica intrinseca al settore dei servizi, ossia l’essere imprese labour intensive. Tutte le aziende della Ristorazione Collettiva, anche le più piccole, sono ad alta intensità di manodopera, con un fatturato annuo di oltre 5 milioni di euro, un elevato numero di dipendenti e bassi margini; caratteristiche che non hanno consentito fino ad ora l’accesso ai fondi.
“La ristorazione collettiva ha pagato il prezzo di non essere visibile, ma i confronti positivi e costanti avviati fin dallo scorso anno con Governo e Parlamento hanno fatto sì che si ponesse rimedio a questa iniquità”, commentano le Associazioni del settore, che sottolineano come le imprese abbiano resistito facendo leva sul patrimonio accumulato, anche con azioni di solidarietà messe in campo dai lavoratori, come ad esempio l’anticipo della cassa integrazione.
“Finalmente, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, – sottolineano le Associazioni – viene riconosciuto il valore che questo settore rappresenta: la ristorazione collettiva offre infatti servizi fondamentali per la collettività e attraverso le mense si occupa dell’alimentazione di bambini e ragazzi, pazienti delle strutture socio-sanitarie e lavoratori.
Le Associazioni, ringraziando le forze politiche che hanno ascoltato e sostenuto le istanze del settore, chiedono ora al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che hanno il compito di emanare il decreto attuativo, di istituire al più presto un tavolo di confronto per rendere attuabile quanto deciso nel Decreto Sostegni Bis.