«Un aumento di oltre 80 miliardi, questo è il conto che dovranno sostenere famiglie e imprese nel 2022. Altro che bolletta alle stelle, parliamo di un conto insostenibile». È l’allarme lanciato dalla presidenza di Alleanza Cooperative Italiane che si rende disponibile a rappresentare al meglio le proprie proposte in un incontro con il governo, auspicando l’avvio di un tavolo interministeriale dedicato.
«Le azioni emergenziali e transitorie già avviate non bastano. Occorre – si legge nella nota di Alleanza Cooperative – disporre misure di intervento che agiscano con una risposta rapida e coordinata, oltre che a livello emergenziale e di breve periodo, anche con misure di carattere strutturale di medio-lungo periodo, garantendo di superare gli ostacoli anche burocratici che ancora oggi impediscono lo sviluppo di impianti a fonti rinnovabili, la sicurezza degli approvvigionamenti, adeguati strumenti di stoccaggio e strumenti efficaci per garantire il controllo e la stabilità dei mercati dell’energia e del gas ed eliminare i rischi di speculazione e distorsioni di mercato. Bisogna inoltre promuovere una forte azione di coinvolgimento del consumatore senza la cui partecipazione attiva nelle politiche di risparmio e di efficientamento energetico difficilmente si potranno raggiungere gli obiettivi».
«Il caro prezzi, trainato per lo più dalla domanda mondiale di gas, strozza famiglie e imprese, minacciando anche le catene di approvvigionamento con immediate ricadute in termini di produzione, occupazione e prezzi. Con un consumo elettrico 300 TWh e un consumo di gas non destinato alla produzione elettrica, solo per uso industriale, riscaldamento e trasporti, pari a 50 miliardi di metri cubi, a cui si aggiungono inflazione ed aumento dei costi dell’anidride carbonica, il Paese sarà costretto a pagare, nel 2022, un conto insostenibile da 80 miliardi di euro».
«Nel breve periodo, alle misure di compensazione e sostegno diretto per clienti vulnerabili e per le imprese occorre affiancare strumenti come la rateizzazione delle bollette con copertura degli interessi da parte dello Stato, agire sulla fiscalità e sugli oneri di sistema, minimizzandoli».
«Bisogna, poi, puntare sulla partecipazione attiva dei consumatori attraverso le comunità energetiche rinnovabili e sull’autoconsumo collettivo, potenziando e semplificando gli strumenti economici e normativi per il rapido avvio di queste configurazioni, prevedendo incentivi a fondo perduto per la realizzazione ed entrata in esercizio degli impianti, minimizzando oneri di sistema e di allaccio alla rete».
«Occorre riorganizzare con procedure semplici e rendere strutturali i bonus edilizi e gli incentivi finalizzati prioritariamente all’efficienza energetica degli edifici residenziali e degli impianti, per ridurre sia il consumo sia i costi dell’energia. Vanno inoltre rimosse le criticità emergenti a carico dei grossisti dell’energia, disponendo misure specifiche quali la possibilità di accettare le garanzie anche da banche non “investment grade”, utilizzare SACE per le coperture assicurative, garantire da parte dello Stato le Banche che aumentano gli affidamenti per le garanzie per il GME».