“Oltre 4 mila cooperative, tra quelle che operano correttamente, corrono il rischio di chiudere a causa della concorrenza sleale di coop e imprese che agiscono nel sommerso eludendo il fisco e quindi diventando concorrenti imbattibili per le strutture che invece agiscono a norma di legge”.
Inizia così l’articolo pubblicato oggi sull’inserto economico del Corriere della Sera in cui il presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Maurizio Gardini, richiama ancora una volta l’attenzione sul fenomeno delle false cooperative.
“Secondo le stime del Centro studi dell’Alleanza delle cooperative – si legge nell’articolo che trovate in allegato nella versione integrale – ci sono oltre 100 mila lavoratori che operano, all’interno delle cooperative di facchinaggio, logistica, movimentazione merci, servizi sociali, in un limbo non monitorato, senza tutele o con garanzie parziali con una perdita netta, in termini fiscali e previdenziali per le casse dello Stato che supera i 750 milioni. Un danno economico e di immagine per il movimento e per la stragrande maggioranza delle coop sane, oltre a essere una violazione dei diritti dei lavoratori, vittime di imprese criminali. Il modo migliore per eludere la legge? Avere vita breve per sfuggire i controlli. È la moneta cattiva che scaccia quella buona. Questo tipo di dumping è la peggiore concorrenza sleale che esiste sul mercato”.
“Chiediamo di stringere ulteriormente le maglie dei controlli —sottolinea Maurizio Gardini —. Non vorremmo che la politica fosse complice delle false cooperative. Sarebbe un’occasione mancata, perché noi vorremmo concentrare le nostre energie per creare buona cooperazione. Per continuare a dare risposte in termini di lavoro a giovani e donne. Per agganciare il Sud al treno della ripresa. Come abbiamo fatto in qualche modo nella crisi, perché senza le cooperative il bilancio della disoccupazione sarebbe stato più grave: sono oltre 120 mila i posti di lavoro salvati e creati nei dieci anni di crisi”.