Una delegazione dell’Alleanza Cooperative Italiane (Confcooperative – Legacoop – Agci) guidata dai presidenti Maurizio Gardini, Simone Gamberini e Giovanni Schiavone, ha incontrato a Roma Suzanne Westhausen e Agnes Mathis rispettivamente presidente e direttrice di Cooperatives Europe, l’organismo di rappresentanza delle cooperative in Europa. Un incontro che riconosce l’importanza del movimento cooperativo italiano e il ruolo svolto da Alleanza nella rappresentanza a livello europeo.
Molti i temi affrontati. Tra questi le difficoltà che stanno incontrando le imprese cooperative europee nel contesto di una crisi economica e finanziaria causata prima dalla pandemia e poi dai conflitti e dalle guerre che stanno interessando molte parti del mondo e che si traducono in aumento dei costi energetici e del denaro. Le politiche per favorire una crescita rispettosa di genere e generazione. L’importanza del ruolo dell’Europa e delle alleanze a livello internazionale.
La presidente di Cooperatives Europe Suzanne Westhausen ha voluto rimarcare la necessità di mantenere alto il dialogo e la comunicazione con la rappresentanza italiana della cooperazione in particolare per lavorare insieme nei confronti dell’International Co-operative Alliance – ICA.
Dalla presidenza di Alleanza Cooperative Italiane Gardini, Gamberini e Schiavone hanno ribadito che la voce della cooperazione è stata e continuerà ad essere unica per sostenere le azioni e i progetti che l’ICA sta portando avanti a livello internazionale, ma è certamente in Europa che si concentra, prioritariamente, l’attenzione della cooperazione italiana.
È stata sottolineata l’importanza di sostenere il pilastro sociale della politica Europea dentro la quale tutta la cooperazione si sente parte attiva, in un contesto ampio di economia sociale non capitalistica.
I presidenti di Alleanza Cooperative hanno sottolineato che in Italia il valore sociale della cooperazione è un principio sancito dalla Costituzione e che è giusto rivendicare una premialità fiscale per imprese cooperative che si assumono un ruolo di sviluppo sostenibile e che spesso investono in territori e settori dove le imprese di capitali non investono più.
Un richiamo importante alla raccomandazione della Commissione Europea agli Stati membri di traduzione dell’Action Plan dell’Economia sociale partendo dai grandi temi delle transizioni ecologica e di quella digitale.