La cooperazione sociale pulisce l’Isola Tiberina

Roma, 27 marzo 2014 – La cooperazione sociale regalerà a Roma Capitale e ai suoi cittadini tre giorni di lavoro intenso per ripulire gli argini dell’Isola Tiberina. Un operazione dal valore stimato di 80.ooo euro.

Ottanta operatori di venti cooperative sociali del Lazio aderenti a Legacoop Sociali, Federsolidarietà e Agci Solidarietà si alterneranno ai lavori, dandosi il turno per ripulire le scritte dei writers, per eliminare sporcizia, fango, rifiuti e detriti.  E’ stato stimato che l’operazione abbia un valore complessivo che si aggira intorno agli 80.000 euro. Un dono molto gradito, consegnato il 25 marzo al Sindaco Ignazio Marino, durante l’evento ‘Roma pulita e solidale: si può fare’.

 
“Sono particolarmente soddisfatto del progetto che avete ideato e di questo regalo – ha detto il Sindaco Marino. Le recenti alluvioni hanno creato molti problemi e io sono certo di esprimere la gratitudine di tutti i romani e le romane per quello che fate ogni giorno per la Capitale”.

 
“Non è facile fare un regalo ad una città come Roma, con la sua storia importante- ha detto Eugenio De Crescenzo, presidente Agci Solidarietà Lazio. L’Isola tiberina è l’ombelico della città. La chiamavano ‘la nave di pietra’. E’ un luogo ospitale, che si trova al centro del fiume che attraversa Roma. Per questo l’Alleanza delle cooperative italiane ha scelto questo luogo simbolico per offrire all’Amministrazione comunale e a tutti i cittadini un servizio totalmente gratuito di manutenzione e pulizia”.

 
“Vogliamo far conoscere meglio alla città la forza, il ruolo e il valore della cooperazione sociale – ha spiegato Pino Bongiorno, presidente Legacoopsociali Lazio. Roma può essere più pulita e solidale. La cooperazione sociale da anni svolge servizi di manutenzione urbana – ha sottolineato – e nello stesso tempo offre lavoro a persone svantaggiate. Mentre pulisce la città, contribuisce a renderla più coesa. Mentre mantiene un parco, intercetta il disagio che all’interno di quello spazio si manifesta.

 
Le cooperative sociali di tipo B accolgono al loro interno per il 30% anche soggetti svantaggiati quali gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti di istituti psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa con difficoltà familiari.
“L’inserimento lavorativo di persone svantaggiate è un “bene comune” che arricchisce le comunità locali, aumenta la sicurezza e la coesione sociale, nonché la qualità della vita della comunità” ha aggiunto Ciro De Geronimo, presidente Federsolidarietà Lazio.

 
Le 180 cooperative aderenti alle tre centrali nel solo Lazio fatturano ben 210 milioni di euro l’anno e danno lavoro a 2.200 operatori diversamente abili. Il sindaco Ignazio Marino ha sottolineato l’importanza del lavoro di queste imprese che forniscono servizi importanti anche in momenti  importanti. Saranno cooperative sociali, infatti, quelle che ripuliranno l’area attorno a San Pietro in occasione della santificazione dei due Papi.


Alleanza Cooperative Italiane

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