«La filiera del pomodoro ha bisogno di unità e compattezza. È necessario che tutti gli attori convergano verso un comune denominatore: valorizzazione e tutela del prodotto 100% Made in Italy e affermazione della legalità per il pieno rispetto della dignità di chi lavora. È una partita che si vince insieme, unendo le forze dai produttori ai sindacati dei lavoratori, per passare poi a chi trasforma e commercializza il prodotto. Alle istituzioni, invece, chiediamo un’intensificazione dei controlli nelle campagne. Il durc e i codici etici non bastano. Per fare impresa, soprattutto al Sud, occorre colmare le lacune di base ancora presenti nel sistema». Così Maurizio Gardini, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane a margine del tavolo convocato al Mipaaf dal ministro Martina sull’etichettatura del pomodoro.