Destinare al Mezzogiorno non meno del 34% della spesa, rispettando la clausola della proporzionalità delle risorse alla quota di popolazione e promuovendo uno sviluppo inclusivo basato sulla co-progettazione tra pubblico e sistema imprenditoriale cooperativo; caratterizzare la nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027 con il coinvolgimento del partenariato nella co-progettazione,nella gestione diretta dei fondi, utilizzando strumenti specifici, la semplificazione burocratica, obiettivi di spesa legati all’impatto sociale e risorse adeguate, per una spesa più efficace ed equilibrata nella tempistica (i pagamenti dell’attuale ciclo sono al 25% delle risorse programmate); stabilizzare un programma di incentivi strutturali all’ingresso di giovani e donne nel mercato del lavoro.
Sono le principali richieste avanzate dal Presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Mauro Lusetti, anche a nome dei Copresidenti Maurizio Gardini e Brenno Begani, nel corso dell’incontro del 29 luglio a Palazzo Chigi.
Lusetti ha sottolineato la necessità di affermare una nuova strategia di sviluppo inclusivo in grado di cogliere le energie e le opportunità presenti nel Mezzogiorno, centrata su protagonismo delle comunità, generatività imprenditoriale, diffusione dell’innovazione e delle tecnologie digitali, rafforzamento del capitale e dell’infrastrutturazione sociale, valorizzazione delle produzioni agroalimentari e costruzione di un’offerta turistica che valorizzi il patrimonio culturale.
“Per questo -ha affermato il Presidente dell’Alleanza- nel negoziato in corso sulle politiche di coesione ed i fondi europei 2021-2027 abbiamo proposto alcune azioni, che possono essere supportate anche dalle politiche ordinarie, che si pongano l’obiettivo di favorire l’innovazione e transizione digitale attraverso ecosistemi cooperativi, incentivare l’utilizzo di piattaforme cooperative per la gestione di beni e servizi, promuovere le cooperative culturali e le cooperative di comunità per la valorizzazione dei patrimoni culturali e turistici, supportare l’infrastrutturazione sociale nel campo dei servizi sanitari e socio-sanitari, incentivare in maniera stabile l’autoimprenditorialità cooperativa e l’occupazione giovanile e femminile”.
Riferendosi a quest’ultimo tema, Lusetti ha sottolineato che occorre puntare sulla valorizzazione e qualificazione delle risorse umane impegnate nelle cooperative, sul miglioramento della qualità del lavoro, sulla promozione dell’autoimprenditorialità e delle start-up cooperative, sulla falsa riga della misura “Resto al Sud”. “In tal senso -ha detto il Presidente dell’Alleanza- bisogna proseguire con gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato e la stabilizzazione dei contratti per giovani e donne, superando la logica dei bonus temporanei e prevedendo interventi almeno triennali”. Infine, dall’Alleanza è venuta la richiesta di rendere stabile il Bonus Investimenti Sud, dando priorità agli investimenti legati all’innovazione.
Inoltre, Lusetti ha rilanciato il tema dell’approvazione di una legge nazionale ad hoc per la promozione delle cooperative di comunità, collegandola alla recente legge sull’impresa sociale, strumento cooperativo che si va diffondendo sempre di più nel Paese dove le Comunità si attivano per contrastare l’abbandono delle aree deboli e marginali.
Infine, l’Alleanza delle cooperative italiane ha affrontato il tema del ritardo dei pagamenti della P.A. e dei Comuni in dissesto, esprimendo criticità e avanzando proposte per preservare servizi e interventi sociali come “servizi indispensabili”.
In ultimo, entrando nel dibattito delle ultime ore sull’autonomia differenziata, Lusetti ha ribadito l’importanza che la maggiore autonomia richiesta sia legata alle esigenze dei territori senza mettere a rischio l’unità e la solidarietà nazionale e che il ruolo del Parlamento sia effettivo e possa intervenire nel modificare le intese in discussione.