Roma, 10 settembre 2013 – Accertato, come volevasi dimostrare, che sCooperative Italiane Logoi tratta di tossine innocue per la salute umana, finisce finalmente l’incubo delle yessotossine per i molluschicoltori adriatici, che negli anni passati hanno dovuto fronteggiare ripetute e prolungate chiusure degli impianti a causa di limiti oggi riconosciuti immotivatamente rigidi. E’ entrato in vigore il 6 settembre il nuovo limite massimo previsto nei molluschi per questo particolare tipo di biotossine marine (3,75 mg/Kg al posto del precedente 1 mg/kg), secondo l’attesissima modifica recentemente introdotta dal Regolamento Europeo n°786/2013 del 16 agosto 2013.
L’Alleanza delle Cooperative italiane della pesca (Agci Agrital, Federcoopesca Confcooperative, Lega Pesca), che ha fortemente perseguito questo obiettivo con il supporto tecnico di AMA (Associazione Mediterranea Acquacoltori), che, in particolare per i molluschi, è strumento unitario del movimento cooperativo, saluta l’innalzamento dei limiti come un importante traguardo per sostenere la qualità e la competitività l’acquacoltura italiana sul mercato europeo.
Le cozze e le vongole italiane arrivano a coprire il 30% del valore delle produzioni UE di molluschicoltura, con produzioni che ammontano nel 2009 rispettivamente a circa 80 mila tonnellate per i mitili (Mytilus galloprovincialis) e 33 mila tonnellate per le vongole veraci (Tapes philippinarum) per un valore di 218 e 46 milioni di euro.
La decisione della UE giunge a conclusione di un lungo percorso, segnato prima dal parere favorevole dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sull’innalzamento dei limiti, espresso nell’agosto 2009, poi dalla decisione del Comitato CODEX (1-5 ottobre 2012) di escludere le yessotossine dal novero delle biotossine marine da tenere sotto osservazione, ed infine dal via libera giunto all’inizio di quest’anno dal Gruppo di Lavoro Europeo sulle biotossine (Bruxelles, gennaio 2013).