«L’Europa deve trovare la determinazione per rilanciare l’obiettivo di costruire una vera casa comune. Il futuro è oggi e si gioca sulla necessità di realizzare il progetto dei padri costituenti: costruire l’Europa dei popoli. Non ci sono alternative». Lo dice Maurizio Gardini, presidente Alleanza Cooperative Italiane, intervenendo a “60 anni della Comunità Europea: forgiamo il futuro!” in corso all’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio.
«Il Libro Bianco, pubblicato dalla Commissione Europea, indica la necessità di realizzare una nuova visione di sviluppo, che coniughi crescita, rigore e inclusione e che per questo – aggiunge Gardini – punti su: 1) l’Europa dell’accoglienza, per affrontare con responsabilità i flussi di migranti, emergenza crescente che non può ricadere solo su alcuni paesi; 2) l’Europa del welfare, vicina alle esigenze crescenti e complesse di una società che invecchia; 3) l’Europa del lavoro per i tanti giovani che, soprattutto nei paesi dell’area mediterranea, stentano a trovare occupazione; 4) l’Europa dello sviluppo sostenibile nell’attenzione alla persona e all’ambiente; 5) l’Europa dei mercati, che vigili sugli sviluppi di accordi commerciali come il Ceta e il Ttip e che disciplini i processi di allargamento troppo spesso causa di forte concorrenza sleale interna».
«Infine, ma non ultima – continua Gardini – l’Europa del pluralismo imprenditoriale. Assistiamo a un’Europa a taglia unica, dove esiste solo la grande impresa di capitale. Non è così. Il pluralismo delle forme d’impresa arricchisce il patrimonio genetico dell’Europa, dove le 180.000 cooperative continueranno a portare il loro contributo nel credito, nel sociale, nell’agroalimentare, nei servizi alle persone, con 5,8 milioni di occupati e 141 milioni di soci. Un esercito silenzioso, ma laborioso attraverso il quale le cooperative hanno dato il loro contribuito per arginare la crisi, conservare e accrescere l’occupazione. È questo – conclude Gardini – il contributo che portiamo nella costruzione dell’Europa che integra e non esclude. Dell’Europa dei popoli e non solo dell’euro».