Un anno particolarmente importante per Cooperfidi Italia, che con l’ultimo Consiglio di amministrazione ha chiuso un anno denso di risultati.
Nel 2016 ha infatti portato a termine importanti processi aggregativi che ne hanno consentito l’ulteriore rafforzamento, in conformità con il Piano industriale deliberato dal Cda e dall’assemblea dei soci.
In particolare, Cooperfidi ha acquisito il ramo d’azienda relativo alla gestione delle garanzie del “Consorzio Solidarfidi”, specializzato nel rilascio di garanzie alla cooperazione sociale, e ha incorporato “Agriconfidi”, il confidi del mondo agricolo espressione della Cia e “Fidipesca”, il confidi specializzato nel rilascio di garanzie in favore delle imprese del settore ittico, espressione unitaria delle tre associazioni cooperative di settore e di Confindustria.
«Si tratta di operazioni di integrazione – commenta Mauro Frangi, Presidente di Cooperfidi Italia – programmate nel corso del 2015 e coerentemente attuate che rafforzano ulteriormente il Consorzio, sia sotto il profilo patrimoniale che, ancor più, dal punto di vista delle sue capacità operative, in particolare nei due ambiti individuati come strategici e prioritari per lo sviluppo futuro: quello della cooperazione sociale, del Terzo settore e dell’impresa sociale, e quello del settore primario, agricolo e ittico. Ne esce ulteriormente rafforzato il ruolo nazionale di Cooperfidi che, anche grazie a queste operazioni, ha potuto conseguire il fondamentale risultato di ottenere l’iscrizione al nuovo Albo unico degli intermediari finanziari vigilati previsto dall’art. 106 del nuovo Tub».
Il Consiglio nella sua ultima seduta ha approvato il documento che “fotografa” lo stato della società alla data del 30 settembre scorso, dal quale emerge il quadro di una società in crescita, secondo le linee programmate.
Il volume delle attività finanziarie raggiunge il livello di 152,9 milioni di euro e quello dei crediti di firma in bonis si attesta a 109 milioni di euro con una crescita dell’11% rispetto al 31 dicembre 2015 in valore e del 4,6% nel numero delle operazioni in essere.
L’incremento nei volumi di attività è ancora più netto con riferimento alle nuove deliberazioni assunte nei primi nove mesi del 2016 che segnano una crescita rispetto alla medesima data dell’anno precedente del 29%.
Lo stock delle garanzie deteriorate registra un decremento del 3% rispetto al 2015.
Si tratta di dati ancora più rilevanti perché non tengono ancora conto dell’incorporazione di “Fidipesca”, che ha prodotto i propri effetti sui conti societari solo a partire dal 1° novembre 2016.
«Sono risultati importanti – commenta Mauro Frangi – conseguiti in un contesto di mercato particolarmente difficile. L’attività dei Confidi mutualistici risulta, infatti, fortemente penalizzata dal crescente ricorso del sistema bancario alla garanzia pubblica del Fondo centrale di garanzia, ma soprattutto dal pesante effetto di perdita di reputazione conseguente alle difficoltà patrimoniali di molti operatori, culminate di recente nel default di “Eurofidi” il principale operatore italiano del settore della garanzia mutualistica. Non è un caso che molti operatori bancari stiano precipitandosi a disdettare le convenzioni operative con molti Confidi che dimostrano di non possedere la necessaria solidità patrimoniale. Cooperfidi Italia, al contrario, può contare su un rilevante “patrimonio disponibile” e su nuove potenzialità operative, conseguenti alla recente iscrizione all’Albo. Ora la sfida è riuscire a utilizzare pienamente tutta la “benzina” disponibile, riuscire a farla arrivare ancora maggiormente alle cooperative».
Per ottenere questi risultati Cooperfidi Italia ha investito significativamente nella propria rete distributiva, potenziando i rapporti operativi con alcune associazioni cooperative regionali (in particolare in Piemonte e Lombardia) e deliberando l’avvio di interventi analoghi in Lazio, Puglia e Sicilia e, parallelamente, ha sviluppato l’attività nel comparto del rilascio di fidejussioni a garanzia dei contratti, in particolare con le amministrazioni pubbliche, sottoscritti dalle imprese cooperative e dalle realtà del Terzo settore.