Saranno 200 le cantine associate all’Alleanza delle Cooperative alla 51° edizione del Vinitaly di Verona in programma da domani al 12 aprile, una quota record di imprese proveniente da ogni parte del Paese che conferma la vitalità di un comparto pronto a mettersi in vetrina Complessivamente la cooperazione vitivinicola dell’Alleanza conta 498 cantine, 148mila soci, 9.000 occupati e un giro d’affari di 4,3 miliardi di euro, pari al 40% del totale del fatturato vino nazionale. Un comparto particolarmente performante, con ben 8 cooperative con fatturati superiori a 100 milioni di euro, che rappresenta il 58% della produzione vinicola media del nostro Paese.
La quota di fatturato derivante dall’export è di 1,8 miliardi di euro, pari al 42% del fatturato delle cooperative vitivinicole e a circa un terzo di tutto il vino italiano commercializzato all’estero (5,6 miliardi di euro, dato 2016). Nella prima edizione della Guida Vinitaly 5 Star Wines the Book 2017, il Gran premio della giuria è andato alla Cantina della Vernaccia di Oristano per la Vernaccia di Oristano Doc Superiore “Juighissa” 2008 (punteggio 95). Spicca inoltre, come Miglior vino frizzante 2017, il Colli Piacentini Doc Malvasia Frizzante 2016 della cantina sociale di Vicobarone di Ziano (Piacenza). Altre sessantesei etichette di cantine cooperative sono inoltre entrate nella selezione dei vini che, per aver ottenuto un punteggio di almeno 90 centesimi, sono stati inseriti nella guida ‘5 Star Wines’.
Alla rassegna scaligera saranno presenti il presidente di Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri e la coordinatrice del settore vino, Ruenza Santandrea, che parteciperà tra l’altro al convegno della Filiera del vino, lunedì 10 aprile alle ore 10. Domenica 9 alle 16.30 l’Alleanza delle cooperative agroalimentari incontrerà in fiera il Commissario Europeo all’Agricoltura Phil Hogan.
Il vino made in Italy è cooperativo: dalle cooperative il 60% della produzione. Nella top ten delle cantine la metà sono cooperative oltre 9mila addetti in 498 cantine cooperative, 148mila soci aderenti per un giro d’affari di 4,3 miliardi pari al 40% del totale del fatturato vino nazionale. Sono i numeri della cooperazione vitivinicola, un comparto particolarmente performante che vede ben 8 cooperative con fatturati superiori a 100 milioni di euro, nei primi 16 posti della classifica delle società vinicole per fatturato elaborata dall’Indagine sul settore Vino dell’Area studi Mediobanca (aprile 2017). Le cantine leader di fatturato sono: Cantine Riunite &CIV, Caviro, Mezzacorona, Cavit, Soave, Gruppo Cevico, Collis Veneto Wine Group e La Marca.
Le cooperative vitivinicole rappresentano il 58% della produzione vinicola media del nostro Paese. La valorizzazione dei soci è garantita da un livello medio di prevalenza mutualistica che si attesta ben oltre l’82%. In termini occupazionali, la cooperazione vitivinicola associata dà lavoro a circa 9.000 persone, di cui il 67% è impiegato a tempo indeterminato. La quota femminile degli occupati è del 29%, mentre tra i soci una su 4 è donna. Dalle cooperative di Italia, Francia e Spagna il 45% del vino UE e il 30% della produzione mondiale Se si guarda ai dati consuntivi della Commissione Ue relativi alla produzione di vino 2016/17, emerge come le cooperative vitivinicole di Francia, Spagna e Italia abbiano prodotto complessivamente 75 milioni di ettolitri, pari al 45% del vino dell’UE e quasi al 30% della produzione mondiale. In Francia il 65% dei viticoltori è socio di una cantina cooperativa e le 650 cantine cooperative detengono una quota pari al 48% della produzione francese. In Spagna operano 448 cantine cooperative a cui è riconducibile il 60% della produzione vitivinicola nazionale.
Export, un terzo del vino commercializzato all’estero Il fatturato aggregato derivante dall’export delle cantine cooperative è pari a 1,8 miliardi di euro, pari al 42% del fatturato delle coop vitivinicole e a circa un terzo di tutto il vino italiano commercializzato all’estero (pari a 5,6 miliardi di euro, dato 2016). Le principali cooperative vitivinicole italiane mostrano all’estero un particolare dinamismo, registrando nel complesso performance superiori a quelle mediamente conseguite dall’intero settore vitivinicolo nazionale (rispettivamente +5,8% contro +5,4%).
Cantine cooperative regine di Dop e Igp. Spiccano, tra gli altri, il 90% del Teroldego, l’80% del Soave, il 62% del Valpolicella, il 50% del Montepulciano Le cooperative rappresentano il 52% delle produzioni delle Dop italiane e il 65% delle Igp, secondo i dati rilevati da Ismea. In Veneto proviene dalle cantine cooperative l’80% del Soave Doc, il 62% della Valpolicella, il 53% del Custoza e il 50% del Prosecco. Ancora più preponderante la quota cooperativa sui vini di qualità in Trentino, con percentuali superiori al 90% per le Doc di Teroldego Rotaliano, Trentino, Valdadige e Casteller.
Primati cooperativi anche in Emilia Romagna, con oltre il 90% delle varie denominazioni di Lambrusco e il 75% del Sangiovese di Romagna. In Toscana spicca il 50% del Nobile di Montepulciano, mentre in Piemonte è cooperativo il 42% del Dogliani. Notevole anche il peso della Puglia, con quote superiori all’80% per ben 6 Dop.